Storia

La storia

di Rimini FC

Il Rimini Football Club 1912, meglio conosciuto come Rimini Calcio, è una società calcistica italiana con sede nella città di Rimini.

Nato nel 2016 sulle ceneri del precedente Rimini Calcio e dell’Associazione Calcio Rimini 1912, ha come colori sociali il bianco e il rosso. Il campo di gioco è lo Stadio Romeo Neri di Rimini.

Il calcio a Rimini nasce ufficialmente nel 1912 nel novero delle attività della società Polisportiva Libertas. La prima società indipendente viene però fondata solo nel 1916 con la denominazione di Rimini Football Club.

La maglia è a scacchi biancoverdi e la prima partita viene giocata il 12 marzo 1916 contro la Vis Pesaro (risultato 1-0; nel ritorno 2-2). Nel 1920 si torna sotto la Libertas ma cambiano i colori che diventano biancorossi.

Nella sfida con la “Renato Serra” Cesena appaiono per la prima volta le maglie a quarti contrapposti bianco-rossi. Si gioca a livello regionale ma con il passare degli anni il calcio a Rimini diventa sempre più diffuso fino a richiamare allenatori anche a carattere nazionale ed i primi giocatori non riminesi.

La prima promozione in Serie B

Gaspari promette la Serie B in tre anni e per le prime due stagioni la promozione sfugge per un soffio: secondo posto dietro la Sambenedettese nel 1973-1974 e dietro il Modena per due punti nel 1974-1975. La promessa è mantenuta l’anno successivo quando il Rimini, allenato da Cesare Meucci, conquista la Serie B.

I biancorossi vi restano per tre stagioni durante le quali si siedono sulla panchina allenatori come Helenio Herrera, nella stagione 1978-1979 subentrando a stagione in corso all’esonerato Giorgio Sereni, e Osvaldo Bagnoli.

In Serie C1 il Rimini resta un solo anno, perché con Maurizio Bruno alla guida e con giocatori in campo come Mariani, Franceschelli e Sartori è di nuovo Serie B dopo un appassionante duello con il Forlì. Il presidente era Dino Cappelli, che restò in carica per sette anni, dal 1979 al 1985 e dal 1987 al 1988, e lanciò in panchina Arrigo Sacchi.
Nello Saltutti in rovesciata contro il Milan nel torneo di Serie B 1980-1981

Nel 1980-1981 il Rimini vive un’annata storica, ottenendo uno dei suoi migliori piazzamenti conquistando con 36 punti il nono posto in campionato, nel quale riesce anche a fermare il Milan allo Stadio Romeo Neri per 2-2.

La lenta ripresa del Rimini fino alla riconquista della vetta della classifica ottenuta alla fine dell’anno solare 2000, con allenatore Claudio Maselli e con giocatori come Maurizio Neri, Claudio Clementi, Luigi Consonni e Alessio Ballanti. All’inizio del girone di ritorno il Rimini perse via via contatto con il Chieti capolista e poi con il Lanciano. In primavera il Rimini recupera fino ad arrivare in testa con due punti di vantaggio sul Lanciano (sconfitto nel recupero dalla Rondinella) a tre partite dal termine del campionato. Poi, a causa della sconfitta in casa col Prato alla terzultima di campionato, il Rimini perde definitivamente la vetta della classifica.

Nel campionato 2001-2002 il Rimini sfiora la promozione in Serie C1 per il quinto anno consecutivo. Il Rimini totalizza 65 punti, sufficienti per disputare i play-off, in cui deve affrontare la Sambenedettese. Nella gara di andata allo Stadio Riviera delle Palme pareggia per 2-2 con i gol di Bordacconi e Luconi, ma una settimana più tardi al Romeo Neri festeggiano gli avversari, grazie al gol rossoblù di De Amicis.

Nell’estate del 2002 arriva sulla panchina biancorossa l’umbro Leonardo Acori. La squadra parte a ritmo lento, ma dalla settima giornata, conquistando una storica vittoria allo Artemio Franchi con la nuova Fiorentina grazie ad una doppietta di Di Nicola, il Rimini inizia ad ottenere risultati migliori. Il girone d’andata del campionato sarà caratterizzato da un testa a testa con la squadra viola. Nel girone di ritorno, a fine febbraio, la Florentia Viola (questa la denominazione ufficiale di quell’anno) si presenta allo stadio Romeo Neri sotto di due punti, ma vince per 2-0 e sorpassa il Rimini in classifica. La squadra di Acori non riuscirà più a riprendere la vetta, ma mantiene il secondo posto, che vale la sesta partecipazione consecutiva ai play-off. Questa volta il Rimini incontra il Grosseto in semifinale e il Gubbio in finale. Con quest’ultimo ottiene prima una vittoria in trasferta per 1-0 grazie al rigore di Bordacconi, e poi un pareggio per 0-0 in casa che vale il ritorno in Serie C1 dopo 14 anni.

Il Rimini affronta il primo campionato di C1 con la squadra quasi completamente confermata. La squadra parte a rilento con 9 punti in 9 giornate, ma alla decima giornata ottiene la vittoria nel derby con il Cesena, dopo 40 anni dalla precedente. Progressivamente i biancorossi ottengono migliori risultati, fino ad ottenere il quarto posto finale e l’ammissione ai play-off. In semifinale incontrano proprio il Cesena con cui prima pareggiano per 1-1 in casa, e poi perdono per 2-0 il ritorno allo Stadio Dino Manuzzi.

L’anno successivo il Rimini, sempre con alla guida Leonardo Acori, riesce a vincere il campionato e a riconquistare la Serie B. Tra i protagonisti di questa stagione ci sono il capocannoniere Zlatan Muslimović e il capitano Adrián Ricchiuti, che con il resto della rosa riescono a distaccare l’Avellino e il Napoli fino al termine del campionato. Al termine della stessa stagione 2004-2005 vince la Supercoppa di serie C, battendo in casa la Cremonese per 5-2 e vincendo in trasferta per 4-2.

 

Il ritorno in Serie B

La squadra, nel campionato 2005-2006, è composta in gran parte dagli artefici della promozione e si segnala per le vittorie contro Torino e il Brescia. Alla fine del girone d’andata, il Rimini si trova a ridosso della zona play-off, me nel girone di ritorno il Rimini non riesce a vincere per 14 giornate consecutive (9 pareggi e 5 sconfitte), serie interrotta con la vittoria casalinga con il Crotone. La squadra si ritrova quindi in prossimità dei play-out, ma si salva direttamente grazie al pareggio sul campo del Vicenza e alla vittoria del Catania sull’AlbinoLeffe all’ultima giornata, distaccando di due lunghezze i bergamaschi, coi quali vantava anche superiorità con la classifica avulsa.

Il campionato 2006-2007 vede una squadra rifondata per l’obiettivo play-off. Nella prima giornata del campionato il Rimini conquista un importante risultato, pareggiando per 1-1 con la Juventus, la squadra più titolata del calcio italiano, ma quel giorno era al suo esordio nella serie cadetta. Il 22 dicembre 2006, grazie alla vittoria sullo Spezia allo stadio Romeo Neri per 2-1, il Rimini raggiunge per la prima volta nella sua storia il primo posto della classifica di serie B, con 33 punti in concomitanza con il Piacenza.

Il 21 maggio 2007 viene a mancare il patron Vincenzo Bellavista, portatore di una insostituibile schiettezza e carica umana. Nonostante l’ultima partita vinta con il Mantova, i play-off non vengono disputati a causa dell’eccessivo distacco tra il Genoa (terzo classificato a 78 punti) e il Piacenza (quarto classificato a 68 punti). Il Rimini chiude così la stagione al quinto posto con un totale di 67 punti. L’anno seguente, nonostante nuovi record quali cinque vittorie consecutive e i 69 punti in campionato, la squadra biancorossa non raggiunge l’accesso ai play-off per due punti di distacco dalla sesta in graduatoria, il Pisa.

Nel giugno 2008 Leonardo Acori decide di lasciare la panchina riminese dopo sei stagioni, e venne sostituito dall’allenatore in seconda Elvio Selighini. Quest’ultimo sarà poi sostituito da Guido Carboni il 27 aprile 2009, come conseguenza di una flessione che portò la squadra a ridosso della zona retrocessione. All’ultima giornata di campionato il Rimini perde 2-0 nello scontro diretto per la salvezza con il Cittadella, il quale ha come conseguenza il quint’ultimo posto nella classifica finale, costringendo così i biancorossi a disputare i play-out con la quart’ultima: l’Ancona. Nella gara di andata il Rimini passa in vantaggio al 16′ con un gol di Biagio Pagano, salvo poi subire il pareggio anconetano di Mastronunzio che segna a pochi minuti dalla fine. In virtù della migliore posizione in campionato, al Rimini basterebbe un pareggio nella sfida casalinga di ritorno, ma la gara di ritorno viene decisa dal colpo di testa di Salvatore Mastronunzio che porta in vantaggio i suoi al 79′. Il risultato non cambierà fino al triplice fischio finale, condannando così il Rimini alla retrocessione in Lega Pro dopo 4 anni di permanenza in Serie B.

 

La Lega Pro e la mancata iscrizione

Fallita la possibilità di ripescaggio in Serie B ai danni del Gallipoli, il Rimini si appresta a ricominciare dal girone B di Lega Pro Prima Divisione 2009-2010. Il 3 marzo 2010 l’avvocato Giovanni Boldrini, nel corso di una conferenza stampa nelle vesti di portavoce della Cocif, annuncia il disimpegno dell’azienda longianese nei confronti della squadra. Intanto l’obiettivo della promozione non viene raggiunto a causa della sconfitta in semifinale play-off con il Verona (sconfitta per 0-1 in casa e pareggio per 0-0 fuori casa). La Rimini Calcio pertanto non viene iscritta dalla Cocif al successivo campionato 2010-11. Contemporaneamente Boldrini conferma la disponibilità della proprietà ad intavolare trattative con eventuali acquirenti interessati ad assumere la gestione del club. Il 30 giugno 2010 la Cocif comunica che le trattative per la vendita della società sono fallite e che dunque il Rimini non si iscriverà al campionato di Lega Pro Prima Divisione. La società cesserà poi definitivamente di esistere il 3 ottobre 2011 quando la FIGC, con un comunicato ufficiale, ne revocherà l’affiliazione per cessazione di tutte le attività.

 

L’A.C. Rimini 1912

Successivamente alla mancata iscrizione in Lega Pro, l’imprenditore riminese Biagio Amati acquista il settore giovanile dell’ormai ex Rimini Calcio. Nasce così una nuova società: l’AC Rimini 1912, che il 5 agosto 2010 acquista dalla vecchia proprietà il marchio Rimini Calcio e il dominio riminicalcio.com. Dopo essere fallite le speranze di ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione per le mancate iscrizioni di altre società, viene successivamente iscritta in soprannumero alla Serie D sfruttando l’art. 52 comma 10 delle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali) della FIGC. Sorteggiato nel girone F di Serie D, il Rimini conclude al campionato al terzo posto, dietro al Santarcangelo e al Teramo. Il 26 giugno 2011 vince i play-off di serie D battendo ai rigori sul campo neutro di Terni per 3-1 la Turris in finale, posizionandosi quindi al primo posto nella lista dei ripescaggi. Il 4 agosto 2011 il Consiglio Federale delibera il ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione. Nella stagione 2011-2012, la squadra lotta a lungo per la promozione, toccando anche il primo posto, ma cala nel finale e finisce sesta, qualificandosi comunque per i play-off. Qui viene eliminato dal Cuneo, pareggiando 0-0 l’andata in casa e perdendo 1-0 il ritorno in trasferta.

Nella stagione 2012-13 il Rimini risiede perlopiù nei bassifondi della classifica: D’Angelo rassegna le dimissioni poi respinte dalla società, ma la squadra termina al 14º posto, che consente la disputa dei play-out. La retrocessione viene evitata dopo il doppio confronto in semifinale col Vallée d’Aoste, e le due vittorie in finale col Gavorrano.

Nella stagione 2013-14 arriva tredicesimo, ma a causa della riforma della Lega Pro che porta all’unificazione delle due divisioni in un nuovo campionato unico, le retrocessioni vengono aumentate a nove per girone, e il Rimini è costretto alla retrocessione in Serie D, mentre Fabrizio De Meis si era avvicinato a Biagio Amati nel ruolo di patron.

Nella stagione 2014-2015 il Rimini si trova a dover affrontare il girone D del campionato di Serie D. Dopo un inizio altalenante, la squadra, guidata dal presidente Fabrizio De Meis e dall’allenatore Marco Cari e, trascinata dalle 30 reti del bomber toscano Manuel Pera e da capitan Adrián Ricchiuti, conquista la matematica promozione con 4 giornate di anticipo il 12 aprile, battendo per 2-0 la Thermal Abano Teolo (a segno Ricchiuti e Torelli) davanti a 5000 persone. Il Rimini riconquista la Lega Pro dopo appena 11 mesi dalla retrocessione della stagione precedente.

Nel 2016 la squadra viene nuovamente sciolta dalla FIGC.

 

La nascita del Rimini Football Club

Dopo la mancata iscrizione al campionato di Lega Pro, nasce il Rimini Football Club, che sfruttando nuovamente l’art. 52 comma 10 della FIGC si iscrive al campionato di Eccellenza. Il nuovo presidente è Sergio Santarini, mentre prende le redini della squadra Alessandro Mastronicola. Viene adottato il logo che era dell’A.C. Rimini 1912. La stagione della “rinascita” si apre con una campagna abbonamenti all’insegna dello slogan “Poco da tanti” e si giunge a toccare quota 1810 abbonamenti che testimoniano come l’affetto del tifoso riminese vada oltre la categoria. Nonostante un inizio di preparazione tardivo rispetto alle altre compagini del girone, e varie difficoltà affrontate durante il girone d’andata, la stagione si conclude con una cavalcata esaltante che vede i biancorossi trionfare nel proprio campionato ottenendo 17 vittorie consecutive e 21 risultati utili consecutivi nel girone di ritorno, raccogliendo un totale di 98 punti. Tra i protagonisti della stagione ci sono: Francesco Scotti, Andrea Brighi, Luca Valeriani, Sasa Cicarevic, Adrián Ricchiuti, Alex Buonaventura, Scott Arlotti e Abdoul Guiebre. Il capitano Adrián Ricchiuti nel corso della stagione diventa il giocatore con il maggior numero di presenze con la maglia a scacchi, Alex Buonaventura realizza 28 reti e Francesco Scotti che in porta evita numerosi pericoli con i suoi fenomenali interventi. Oltre alla vittoria del proprio girone, la stagione si conclude con la vittoria della Coppa Italia Dilettanti e della Supercoppa Emilia-Romagna.

Nella stagione 2017-2018 il Rimini si trova ad affrontare la serie D. Nonostante la stagione straordinaria dell’anno precedente sotto la guida tecnica di Alessandro Mastronicola, la squadra viene affidata all’allenatore Simone Muccioli.

Dopo la mancata iscrizione al campionato di Lega Pro, nell’estate 2016 nasce il Rimini Football Club, la nuova società guidata dall’imprenditore Giorgio Grassi che, sfruttando nuovamente l’art. 52 comma 10 della FIGC, si iscrive al campionato di Eccellenza. Il nuovo presidente è il riminese Sergio Santarini, protagonista con la maglia a scacchi negli anni Sessanta, mentre al timone della squadra viene chiamato mister Alessandro Mastronicola, ex giocatore biancorosso ai tempi del doppio salto dalla Serie C2 alla B. La società decide di adottare, dopo un sondaggio tra i tifosi, il logo che era dell’A. C. Rimini 1912, quello storico. La stagione della “rinascita” si apre con una campagna abbonamenti all’insegna dello slogan “Poco da tanti” che raggiunge quota 1.810 tessere sottoscritte, a testimonianza di come l’affetto del tifoso riminese vada oltre la categoria. Nonostante un inizio di preparazione tardivo rispetto alle altre compagini, la stagione si conclude con una cavalcata esaltante che vede i biancorossi trionfare nel proprio campionato ottenendo 17 vittorie di fila e 21 risultati utili consecutivi nel girone di ritorno, per un totale di 98 punti. Tra i protagonisti della stagione ci sono Francesco Scotti, Andrea Brighi, Luca Valeriani, Sasa Cicarevic, Adrian Ricchiuti, Alex Buonaventura, Scott Arlotti e Abdoul Guiebre. Capitan Ricchiuti diventa il giocatore con il maggior numero di presenze con la maglia a scacchi, Alex Buonaventura realizza 28 reti. Oltre al successo in campionato, la stagione si conclude con la vittoria della Coppa Italia di Eccellenza Emilia-Romagna e della Supercoppa Emilia-Romagna. Nonostante l’immediato approdo in Serie D e il “triplete” mister Mastronicola non viene riconfermato, al suo posto viene chiamato Simone Muccioli, reduce da un positivo campionato in categoria alla guida del Romagna Centro. L’avvio dei biancorossi, nonostante alcuni alti e le due sconfitte con Imolese e Sangiovannese, è comunque positivo. All’inizio di dicembre però, dopo i due pareggi consecutivi con Romagna Centro e Montevarchi, la società opta per il cambio alla guida tecnica. Mister Muccioli viene sollevato dall’incarico con la formazione a -1 dalla capolista Fiorenzuola, al suo posto viene chiamato mister Gianluca Righetti, ex giocatore del Rimini ai tempi di Arrigo Sacchi. Il cammino dei ragazzi in maglia a scacchi è netto, i biancorossi vincono alla distanza il duello con l’Imolese e chiudono trionfalmente il campionato con 80 punti, a +9 sui rivali, ritornando tra i professionisti dopo soli due anni, con due promozioni consecutive. Cannoniere della squadra ancora una volta Alex Buonaventura, autore di 16 reti. La stagione 2018-19, quella del ritorno in Serie C, si apre con la nomina di Giorgio Grassi, sino a quel momento azionista di riferimento della società, a presidente del Rimini F. C. mentre Sergio Santarini assume l’incarico di presidente onorario. Alla guida tecnica resta il confermatissimo mister Righetti. Dopo una estate interminabile, causa il ritardo nell’inizio dei campionati, la stagione dei biancorossi si apre in maniera incoraggiante ma dopo le due sconfitte consecutive con Feralpisalò e Imolese mister Righetti rassegna le proprie dimissioni. Al suo posto viene chiamato mister Leonardo Acori, il tecnico della doppia promozione dalla C2 alla B, l’allenatore con il quale la società allora guidata da patron Vincenzo Bellavista sfiorò la Serie A. Nonostante un avvio confortante, la stagione dei biancorossi prosegue tra alti e bassi. A risultati quasi sempre positivi tra le mura amiche si contrappone un ruolino di marcia a dir poco deficitario in trasferta. Così anche il “totem” Acori viene sollevato dall’incarico, al suo posto la società dà fiducia al secondo Marco Martini. Anche il nuovo tecnico non riesce a invertire la tendenza tanto che, dopo la débacle sul campo della Virtus Verona, viene esonerato. Quarto allenatore della stagione è mister Mario Petrone che, sia pure dopo la doppia sfida play-out proprio con i rossoblù veronesi, riesce a centrare l’obiettivo stagionale e a salvare i biancorossi. Dopo una estate a dir poco infuocata, complici le vicende societarie legate al possibile ingresso di nuovi partner, il Rimini si presenta ai nastri di partenza con un nuovo tecnico, l’ex allenatore del Mantova e del Bellaria Renato Cioffi.

Dopo un inizio promettente, alcuni alti e bassi sino a quando, dopo il brutto ko interno con la matricola Arzignano datato 17 novembre, il condottiero di Cervinara viene esonerato. Una vera e propria rivoluzione tecnica perchè, oltre all’allenatore, viene contemporaneamente sollevato dall’incarico anche il diesse Rino D’Agnelli. Al loro posto il presidente Grassi affida la direzione tecnica a Ivano Pastore, per il neo direttore sportivo si tratta di un ritorno in biancorosso, e la panchina della prima squadra a mister Giovanni Colella. L’avvio del nuovo corso è a dir poco in salita. Sebbene dal punto di vista delle prestazioni la squadra abbia quasi sempre ben figurato, a livello di risultati la formazione di mister Colella colleziona 7 sconfitte e un solo successo nelle prime otto partite. Poi, dopo la vera e propria rivoluzione nell’organico operata dalla società nel mercato di gennaio, i biancorossi cominciano a invertire il trend. Accanto alle prestazioni arrivano anche i primi risultati tanto che la squadra ottiene una serie di quattro risultati utili consecutivi. L’ambiente ritrova nuova fiducia ma il destino si mostra ancora contrario alla maglia a scacchi. La pandemia di Covid-19 e i tragici eventi ad essa collegati, fermano inevitabilmente anche il mondo del calcio, l’ultima gara disputata dai biancorossi è quella datata 22 febbraio, 0-0 sul campo della Virtus Verona. La giornata è la n° 27, nemmeno completata da tutte le formazioni del girone B. Dopo mesi di discussioni sul se e sul come riprendere i campionati, sui protocolli sanitari da applicare in caso di ritorno in campo e su quali formule adottare, la doccia fredda. Lunedì 8 giugno il Consiglio federale decreta la retrocessione d’ufficio del Rimini (ultimo in graduatoria a braccetto con il Fano, con lo stesso numero di gol fatti e subiti e lo scontro diretto da giocare ancora tra le mura amiche, ma sfavorito dall’algoritmo). I biancorossi vengono spediti in Serie D con ancora 11 giornate da disputare e senza la possibilità di giocarsi la permanenza tra i Pro ai play-out. A poche ore dall’incredibile decisione Giorgio Grassi si dimette da presidente e annuncia di voler lasciare la società, il Rimini comunica che farà ricorso per tutelare i propri diritti e quelli dei propri tifosi. Si comincia con il Collegio di garanzia del Coni, che però non accoglie il ricorso. Ci si rivolge poi al Tar del Lazio ma anche in questo caso, il 15 luglio, le richieste del Rimini vengono respinte. Due giorni dopo il passaggio di proprietà, dopo 4 anni la società biancorossa passa da Giorgio Grassi all’imprenditore Alfredo Rota.